Verso le cittadelle deserto

Un bellissimo viaggio, una grande sintesi della cultura del Maghreb: le nobili capitali dell’antico impero, con le atmosfere andaluse e francesi, le superbe città del deserto, avamposti di sabbia seducenti e misteriosi.
Uno snodarsi di paesaggi sempre nuovi che si accorda con il mutare delle sensazioni: la meravigliosa confusione dei mercati, l’ebbrezza dei colori e dei profumi, i paesaggi alpini che odorano di cedro, il senso di straniamento e di vertigine di fronte agli orizzonti infiniti che si aprono ai margini degli ultimi villaggi del grande sud. Una magia.



IL VIAGGIO

11 giorni / 10 notti

Partenze:
tutti i giorni, su richiesta

1° giorno: CASABLANCA - RABAT
Arrivo individuale a Casablanca. Trasferimento a Rabat. Sistemazione in hotel o riad.
Pernottamento.

2° giorno: RABAT - MEKNES - FÈS
Rabat è una città con due anime, da un lato c’è il compatto nucleo storico, ancora cinto dalle mura fatte erigere dal sovrano Yacoub el-Mansour, che la elesse ad ambiziosa capitale; dall’altra la parte moderna, che riflette la spinta del Marocco verso il futuro, con eleganti boulevard, sedi politiche e amministrative, ampi spazi verdi edifici di rappresentanza. Continuamente ampliata ed abbellita, Rabat è venuta assumendo il peculiare aspetto di città capitale, con esigenze di monumentalità, espresse soprattutto nelle aree intorno al Palazzo Reale.
Cinque chilometri di mura almohadi incise da cinque porte a racchiudere il cuore di Rabat e spianata del Palazzo Reale; alti terrapieni merlati sono i bastioni che cingono la Kasbah degli Oudaïa, poi la Torre dei Pirati, poi lo stesso insediamento di Salé, sulla riva opposta del Bou Regreg, il fiume che attraversa Rabat. Qui tutto ci parla di attività militari, a partire dal nome della città – Rabat-Ribat significa “campo fortificato, luogo di addestramento” - e di guerre di corsa: Rabat era nel XVII secolo una delle più attive città corsare, forte del contributo degli esuli musulmani cacciati dalla Spagna e per questo chiamanti Andalous.
Ma cosa rimane a Rabat della memoria collettiva di questo passato così speciale di città-pirata, quale atmosfera si respira oggi passeggiando nella medina, nella Kasbah Oudaïa o tra i viali della città morta di Chellah o ancora guardando la Tour Hassan, incompiuta gemella della Koutoubia di Marrakech e della Giralda di Siviglia? Si ha l’impressione che il passato si riproponga immutato in questa ‘città-arcipelago’: ispiratrice di una feconda civiltà ispano-moresca, ha saputo mantenere nella fisionomia dei suoi quartieri una incomparabile unità, che ispira oggi una particolare dolcezza che invita all’abbandono e al dolce far niente.

Tempo per visite della città e proseguimento per Meknès, la città di Moulay Ismaïl.

Meknès è composta di due agglomerati divisi dal corso dell’uadi Boufekrane.
Moulay Ismaïl (1672-1727) la scelse come capitale e le impose un radicale cambiamento urbanistico, ineguagliato nelle terre del Maghreb. Le suggestioni di quell’“aetas aurea” - palazzi e padiglioni, immensi giardini, magazzini ciclopici e grandi scuderie - continuano a segnare la fisionomia di Meknes, tanto da essere inserita nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità, compilato dall’UNESCO.
Mentre in Europa Luigi XIV proiettava sulla reggia di Versailles sconfinate ambizioni, Moulay Ismaïl, primo grande sovrano alaouïta, dava forma ai propri sogni visionari: schiere di architetti, giardinieri, artisti costruirono a Meknès un palazzo grandioso, dove specchi d’acqua, giardini, fontane e deliziosi padiglioni si dividevano gli spazi di una nuova capitale. Scuderie per 12000 cavalli, granai come cattedrali, vasche per irrigazione di giardini vasti come foreste: immergetevi in questo sogno, concentratevi sul passato, ne uscirà il tratto di un sovrano capriccioso e crudele, ma che elevava la grandiosità a rango supremo della bellezza.

Al termine delle visite proseguimento per Fès.
Arrivo e sistemazione in hotel o riad.

Pernottamento.

3° e 4° giorno: FÈS
Intere giornate dedicate alla visita della splendida e magica città di Fès.

La raffinatezza andalusa, la nobiltà araba, la tenacia berbera: è Fès, non una città qualunque. Una città-museo, custode della storia e della cultura, che non si concede facilmente, non commette volgarità: qui la dolcezza del vivere diventa scienza raffinata, qui tutto è pervaso da un sottile mistero, un’atmosfera che con le sue fragranze inebrianti avrebbe incantato Beaudelaire.
La medina è il vero cuore della città, intatta eredità islamica, ed i palazzi antichi, che sembrano fortezze, all’interno custodiscono incantevoli giardini e fontane, e patio rivestiti di zellige.
È qui che si intrecciano i fili della vita quotidiana, è qui che i Fassi proteggono un’intimità antica, il vero enigma della città. Fuori c’è il resto del mondo, i rumori, i tanti colori, i muli che trasportano le merci nei vicoli, il vociare dei bambini, le musiche arabo-andaluse.
Fès è la città imperiale più antica ed è probabilmente quella che ha mantenuto più forte e intatta l’impronta islamica. Salendo alle due necropoli merinide si può godere di un bel panorama del centro abitato, una fitta distesa di case bianche, tra cui spiccano i tetti verdi delle moschee e svettano i minareti. Fu fondata nel 791 da Idriss I e sorge su un fiume che le ha dato il nome: lo ouadi Fès. Sotto il dominio degli Almoravidi e degli Almohadi perse il suo ruolo di capitale, ma continuò comunque il suo sviluppo, mantenendo il ruolo di città d’arte e di cultura. Con la conquista del Marocco da parte dei Merinidi nel 1250, Fès tornò ad essere la capitale. Poiché era insufficiente a contenere le guarnigioni e la corte, vicino alla città vecchia o Fès -el-Bali fu costruita la città nuova o Fès -el-Jédid.
Ancora oggi, all’interno dell’imponente cinta muraria lunga circa 15 km, Fès mantiene questa divisione: a sudovest si sviluppa Fès -el-Jedid, con il grande palazzo reale, tuttora una delle sedi dei sovrani marocchini, e la mellah, l’antico quartiere ebraico. A nordest si sviluppa Fès -el-Bali, con la sua intricata medina, suddivisa nei vari quartieri, ciascuno con la sua medersa e la sua moschea. Il quartiere più noto e più “scenografico” è sicuramente quello dei conciatori Chouara. Le grandi vasche rotonde sono riempite di mille colori, dentro cui vengono immerse le pelli da tingere, secondo un procedimento piuttosto antico e complesso.

Visita di Fès: l’esterno del Palazzo Reale, Fes el Jedid, la moschea Karaouine (esterno), visita con spiegazioni storiche delle mederse di bou Anania e Attarine, il foundouk el Nejjarine, il Museo Dar Bahta, i souk con le concerie di pelli.

Prima colazione e pernottamento.

5° giorno: FÈS - MERZOUGA
I vicoli tortuosi e i misteri di Fès alle spalle, si procede verso sud. Sarà una giornata di trasferimento, non priva di motivi di interesse: si superano i rilievi del Medio Atlante, luoghi di boschi e paesaggi alpini, villaggi isolati abituato a inverni rigidi, alla neve, alla dura vita seminomade delle tribù berbere che vi abitano.
Superati Ifrane e Azrou e le magnifiche foreste di cedri, e Midelt, l’atmosfera cambia, il deserto si avvicina.
Er Rachidia, nata intorno ad un forte della Legione Straniera francese, ci indica la strada verso Ovest, verso la facile valle delle Kasbah. Ma noi proseguiremo ancora verso sud, sino al palmeto di Erfoud, dove lasceremo il minivan per prendere posto su un fuoristrada 4x4, più adatto al percorso che ci attende nei prossimi due giorni di viaggio.
Si giunge quindi nel tardo pomeriggio, dopo un percorso della giornata di 480 km circa, all’avamposto di Merzouga, ai margini del grande deserto. Le dune rosse dell’Erg Chebbi sono vicinissime, l’incanto della sera ci attende.

Arrivo e sistemazione presso la Kasbah Toumbouktou.
Cena e pernottamento.

La Kasbah Tombouktou richiama nella sua struttura lo stile degli edifici tradizionali dell’area pre-desertica: l’utilizzo del mattone crudo e dei materiali naturali, i colori caldi, l’uso del “tadalakt”, il tipico rivestimento delle pareti a lacca marocchino. L’hotel dispone di 72 confortevoli camere e di piscina.

6° giorno: MERZOUGA - ZAGORA
Presto il mattino si lascia Merzouga per imboccare la pista che attraversa gli incantevoli paesaggi desertici che ci accompagneranno sino ad Agdz, dove la direzione del viaggio piegherà nuovamente verso sud.
Percorsa parte della Valle del Drâa, dorata nella luce calda del pomeriggio, arrivo infine a Zagora. Il percorso della giornata è di circa 330 km.

Sistemazione presso l’Azalaï Desert Lodge.
Cena e pernottamento.

7° giorno: ZAGORA - OUARZAZATE
La Valle del Drâa è un nastro verde, sinuoso e spettacolare che incide un panorama color dell’ocra: scomparsa ogni vegetazione mediterranea, trionfa la palma da dattero e lo spettacolo è magnifico. Da Zagora a Ouarzazate i villaggi del Drâa sono l’ultimo avamposto prima del grande deserto, e un celebre cartello a Zagora ci ricorda che per arrivare a Tombouctou sono necessari 52 giorni di cammello...
Le oasi del Drâa, come le altre del sud del Marocco hanno avuto miglior sorte di molti insediamenti sahariani in altri luoghi del Maghreb. Si è verificato qui un piccolo miracolo: non hanno ceduto alla tentazione dell’abbandono, né all’aggressione del turismo di massa. Vi si ritrova ancora il ritmo della natura, gli orti, i giardini, le acque ruscellanti fanno parte di un mondo ancestrale e intatto, silenzioso oppositore di ogni modernità adulterante. Passeggiando lungo i sentieri dei villaggi, lasciatevi guidare dall’istinto, seguite un profumo, un gesto di un bambino che – con fierezza – vi si offrirà come guida, accettate un té all’ombra di un palmeto, assaggiate l’ospitalità di un popolo che vi stupirà, lasciando di questi momenti un ricordo indelebile e dolcissimo.
Si percorre la spettacolare Valle del Drâa sino a Ouarzazate, che si raggiungerà nel tardo pomeriggio, dopo un percorso di circa 360 km.

Arrivo e sistemazione in hotel o riad.
Pernottamento.

8° giorno: OUARZAZATE - AÏT BENHADDOU - TIZI-N TICHKA - MARRAKECH
Ouarzazate è dominata dall’imponente kasbah di Taourirt, antica residenza del leggendario Glaouï, ultimo signore feudale della regione. Si passeggerà tra le mura color ocra, nei vicoli silenziosi prima di affrontare l’attraversamento dell’alto passo sull’Atlante del Tizi-n Tichka, che condurrà a Marrakech.
Lungo il percorso di rientro si farà sosta presso la scenografica Kasbah di Aït Benhaddou, kasbah prediletta dai cineasti.
Arrivo nel pomeriggio a Marrakech e sistemazione in hotel o riad.
Pernottamento.

9° e 10° giorno: MARRAKECH
Giornate dedicate alla scoperta della città di Marrakech. I suoi mille anni di storia sono raccontati non solo da monumenti e palazzi celebri, ma soprattutto dalla sua atmosfera, che crea un fascino particolare. Non è mai abbastanza il tempo per flâner nellacittà vecchia, nella Piazza Jemaa El Fna, dove vita e teatro si intrecciano, cantastorie e incantatori di serpenti dividono gli spazi con dentisti e barbieri, acrobati e venditori di spezie. Colori, musiche, richiami: la magica confusione del Maghreb.

Non vi racconteremo le meraviglie della Piazza Jemaa el Fna, cuore del Marocco, eletta Patrimonio dell’Umanità, della vitalità prorompente che nasce dai vicoli che si diramano da lei come arterie di un corpo accogliente. Non parleremo della capacità galvanizzante che questo luogo senza tempo sviluppa a tutte le ore del giorno e della notte: mercato al mattino, teatro e alle prime ombre del tramonto. Neppure decanteremo la spettacolarità di una città che sorge circondata da uno scenario di montagne innevate, scelta mille anni fa da un popolo di cavalieri berberi che ne fece prima capitale almoravide. Se quindi divenne crocevia culturale tra il mondo del Maghreb e quello andaluso, dal quale derivò tecniche artistiche, filosofia e scienza, noi di tutto questo non parleremo. Scivoleremo via al suono di melodie gnawa, attratti dagli aromi irresistibili dei suk, sedotti da uno sguardo dietro un velo, lasciando a voi scoprire le cento porte che conducono all’anima di Marrakech, oltre le sue mura di argilla rossa.
Ma è tempo di uscire dal sortilegio delle storie di Jemaa el Fna. Altri palazzi, giardini sontuosi attendono, oltre le vie affollate della medina. La Ménara è uno di questi: oltre cento ettari di parco coltivato ad olivi e un immenso bacino d’acqua del XII secolo che riflette le cime dell’Atlante, mentre nel delizioso piccolo padiglione di epoca saadiana i sultani intrattenevano i propri incontri galanti. L’acqua è preziosa nel mondo del deserto: ogni goccia trovata non andrà perduta, ma convogliata, raccolta, utilizzata per nutrire uomini e campagne. Così è stato anche a Marrakech, quando Ali ben Youssef, figlio del fondatore almoravide della città, iniziò la costruzione dei khettara, il sistema di gallerie sotterranee che attingono l’acqua direttamente dalle falde freatiche. Secondo un delicato equilibrio di pendenze del terreno l’acqua sgorga come una sorgente: i pozzi dei khettara si possono notare ovunque nella grande Palmeraie di Marrakech, ancorché spesso abbandonati.

Prima colazione e p
ernottamento.

11° giorno: MARRAKECH - ITALIA
Prima colazione.

L'ESPERIENZA RIAD

Qualche parola sull’“esperienza riad”


“Per prendere confidenza con una città straniera,
è necessario disporre di un luogo appartato,
un luogo su cui si può contare e dove si può restare soli
quando la confusione delle voci nuove
e incomprensibili diventa tropo grande.”
Elias Canetti

Scegliere un riad per il proprio soggiorno in Marocco è voler dare al viaggio un significato particolare. Si lascia alle spalle il proprio mondo, si dimentica la frenesia, si trova il tempo per abbandonarsi ad altri ritmi, ad una meravigliosa confusione, alla ricchezza cromatica dei mercati, delle feste, della vita quotidiana, per scoprire ciò che di magico le città del Marocco racchiudono.

I riad sono antiche dimore ristrutturate situate generalmente nel cuore della medina: arrivare al riad è già compiere un viaggio. Sempre circondate da alte mura a proteggere l’intimità della famiglia, queste case racchiudono veri gioielli dell’architettura tradizionale andaluso-moresca: fontane, giardini, patii ombrosi, pareti rivestite dai tradizionali zellige. Spesso all’ultimo piano si aprono splendide terrazze dalle quali apprezzare la vita della città.
Il numero delle camere è quasi sempre ridotto - in genere non supera le sette o otto e il riad non dispone di ristorante. Esistono naturalmente eccezioni a questa “regola”, che vedono riad-palazzi di dimensioni più importanti, che offrono maggiori comfort e aree comuni più ampie.

La scelta di soggiornare in riad può comportare alcuni piccoli, inevitabili disagi, ampiamente compensati tuttavia dal fascino di quella che chiamiamo l”esperienza riad”.
Talvolta la loro dislocazione impedisce l’accesso diretto in auto e può richiedere un breve trasferimento a piedi.
In questo caso i proprietari della struttura provvederanno al trasporto dei bagagli.
Nei riad di tipo tradizionale le camere sono ricavate da ambienti antichi e talvolta in origine destinati ad altri utilizzi: sono pertanto diverse tra loro per dimensioni e stile, arredate volutamente con complementi che le caratterizzano distinguendole tra loro. Articolandosi intorno ad un patio centrale, le camere possono essere costituite da un unico ambiente, stretto e allungato, che si affaccia direttamente sul patio, e ne è separato da una porta di legno o da finestre colorate.

La gestione famigliare della maggior parte delle dimore conferisce al soggiorno un’atmosfera piacevolmente accogliente. Non trattandosi di un “hotel” di tipo tradizionale, gli ospiti potrà venire chiesto di prenotare in anticipo i pasti, e la scelta sarà tra i piatti tipici della tradizione locale.


TARIFFE

QUOTE DI PARTECIPAZIONE SU RICHIESTA

“Verso le cittadelle del deserto” è un grande viaggio suggerito, una traccia personalizzabile a piacere che consente di vivere le emozioni autentiche del Marocco.
Considerando la Kasbah Toumbouktou di Merzouga e l’Azalaï Desert Lodge di Zagora come sistemazioni di riferimento nel grande sud del Paese, negli altri luoghi potrete scegliere a vostro piacere se soggiornare in hotel - presenti in ogni categoria - oppure nei riad, le tradizionali dimore maghrebine trasformate in confortevoli e straordinarie strutture ricettive.
Questo viaggio, che prevede la tratta da Merzouga a Zagora su pista, viene proposto con auto e privata e autista.